10 euro con consumazione Per vederlo da vicino
Per qualcuno era un artista E per gli altri era un cretino
Diceva vino al vino E diceva pane al pane
Era l'ultimo dei cantautori Era il primo dei morti di fame
Vennero i cercatori d'oro Col salvadanaio in tasca
Gli fu chiaro che con quell'osso Non c'era da farci festa
Dopo che l'ebbero ascoltato Per poco meno d'un minuto
Lo invitarono ad accomodarsi Fuori in strada a calci in culo
E mentre nell'aria si riversava Una musica per ascensori
Dissero in coro “chi è dentro è dentro” E, manco a dirlo, chi è fuori è fuori
E quando le radio sciorinarono Le canzoni del momento
Sentì che solo lui era fuori E tutti gli altri erano dentro
Fu forse un po' affrettato Il giudizio sulla sua arte
Di sicuro fecero presto a impararla E a metterla da parte
Poi giurarono d’averlo visto Annegare tra le poltrone
Mentre tutto l’olio del mondo Soffriggeva in televisione
E tra una coscia e un’insalata La velina del telegiornale
Annunciava la sua ricetta Dell’uomo sano, dell’uomo normale
Fu un attimo rendersi conto Che non stava troppo bene
Glielo disse lo psicanalista E glielo disse il suo barbiere
E mentre nell’aria si riversava Una musica per ascensori
Dissero in coro “chi è dentro è dentro” E, manco a dirlo, chi è fuori è fuori
Era sempre fuori tempo Era sempre fuori posto
Come un albero di Natale Sulla spiaggia a ferragosto
Quando volo giù dalla finestra Come un angelo sul cemento
Dissero tutti che era solo E che era solo questione di tempo
E per archiviare il caso Col benestare dei parenti
Gli intitolarono una sala Bingo E un concorso per emergenti